Nella mia ultima predicazione abbiamo parlato dell’unità. L’unità…dalla mente al cuore e abbiamo visto come è importante ricevere la rivelazione dall’alto e ci faccia passare ciò che conosciamo con la mente, al cuore, un passaggio dalla mente al cuore, in modo che i valori del regno di Dio possiamo viverli pienamente e abbiamo anche detto che l’unità inizia da me.

Fratelli e sorelle noi siamo chiamati a vivere, a vivere veramente come Gesù vuole che noi viviamo, ma mi accorgo che non è così, mi accorgo che molti di noi non “vivono”, non regnano, non sono crocifissi, non crocifiggono la carne, anzi! Sono schiavi, vivono in caverne, sotto un giogo. Gesù è venuto per darci vita, per farci vivere: Io sono venuto perché abbiate la vita (Zoe) in abbondanza. Dio vuole che tu vivi la vita che Lui ha predestinato per te. Dio vuole che tu vivi la vita da figlio, prezioso, riscattato, salvato, benedetto e protetto dalla Sua potenza. Il problema è che noi ancora ci troviamo sotto un giogo. Un giogo è un attrezzo che si mette sopra il collo di due buoi e questo peso ti schiaccia, in modo che essi non facciano e non vadano dove vorrebbero, in altre parole non sono “liberi”. Ma Gesù è venuto per liberarci dalla schiavitù, Gesù è venuto a rompere il giogo della paura, dell’inganno, dello smarrimento, dell’angoscia, dell’oppressione, del peccato e ci ha detto: prendete adesso il mio giogo perché questo è leggero. Il mio giogo non ti rende schiavo, ma libero. Distruggi, quindi, il giogo sopra di te, che ti opprime, come?  Isaia 10:27 In quel giorno avverrà che il suo carico sarà allontanato dalle tue spalle e il suo giogo dal tuo collo; il giogo sarà distrutto dall’unzione dell’olio» il giogo sarà distrutto dall’unzione dell’olio. Cosa è l’unzione? L’unzione è ciò che Dio ha messo dentro di te, nel giorno in cui tu lo hai ricevuto e accolto come Signore e Salvatore, e Dio vuole che l’unzione rimanga su di te. Sta scritto: Avete ricevuto l’unzione del Santo e pertanto rimanete in Lui. Ora ascoltatemi: Il corpo non è tutto uguale, è formato da tante membra e tutte sono importanti, tu devi riconoscere chi sei, dove Dio ti ha messo, qual è la tua funzione e manifestare la tua unzione attraverso il servizio, dentro e fuori la comunità, perché noi dovunque siamo, siamo chiesa. Quindi manifesta la tua unzione attraverso il canto, la musica, la predicazione, la preghiera, la consolazione, l’esortazione, l’assistenza, il sociale, ecc.ecc. e per mezzo di te il giogo sarà distrutto dall’unzione dell’olio! L’olio veniva versato sui Re per essere unti. Anche Aronne come sacerdote fu unto con l’olio, che rappresentava la potenza di Dio, il di Dio, la capacità di Dio a spezzare il giogo che schiaccia le persone intorno a noi e a liberarle nel nome potente di Gesù. Questo olio nella chiesa non è riservato solo ai pastori o ai responsabili o ai cantori ma a tutti. L’olio sparso sul capo, scende sulla barba, sulla barba d’Aaronne, che scende fino all’orlo dei suoi vestiti; è come la rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion; là infatti il SIGNORE ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno. L’olio, l’unzione non si ferma al capo e nemmeno alla barba, ma scende e scende e scende fino all’orlo dei vestimenti, fino all’ultimo, e tutti, tutti siete/siamo unti dalla potenza e dalle benedizioni di Dio. Amen!!!

L’unzione è come quel seme che Di ha messo dentro di noi, è stato seminato dentro di noi, ma poi questo seme cresce, deve crescere, è maggiore degli ortaggi e diventa un albero; tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami». Ascoltatemi: Se il regno di Dio è dentro di te, se sei un figlio di Dio, un discepolo di Gesù, libera l’unzione che è dentro di te, perché facendo così, tu ed io siamo destinati a diventare come alberi, come querce di giustizia, dove le persone vengono a “ripararsi tra i nostri rami”, vengono da noi a trovare grazia, pace, misericordia, speranza. Quando Gesù camminava, parlava, operava, tutti lo seguivano, perché? Perché era il Buon Pastore e le pecore ascoltavano la Sua voce, perché Dio lo aveva unto per liberare i prigionieri, per dare la vista ai ciechi e per rimettere in libertà gli oppressi, le persone che erano sotto un giogo che li schiacciava. Ora se noi vogliamo liberare dobbiamo essere liberi, e se vogliamo portare la Vita, noi dobbiamo vivere. Come faremo a dire agli altri di perdonare se noi non perdoniamo, di avere fiducia in Dio nelle prove quando poi noi davanti alle prove non sappiamo fare altro che imprecare, di non perdere la speranza e poi vedono tutta la nostra disperazione, il nostro lamento, di recuperare la “vista” quando noi siamo ciechi, e per tornare al tema di stasera, quando diciamo che devono spezzare il giogo quando ancora noi ce l’abbiamo sulle nostre spalle.

A volte il giogo che abbiamo, che ci schiaccia, che non ci fa vivere la vita di Dio, si chiama “peccato”. Il peccato produce morte, in noi, nella nostra famiglia, nei luoghi che frequentiamo, e porta odore di morte anche nella chiesa. Lascia scorrere questa sera l’olio sulla tua vita che spezza il giogo, la schiavitù, il vizio, il peccato. Vivi la vita di Cristo in te. Fai la scelta giusta questa sera. Tu in Cristo puoi! Puoi vincere sul peccato, perché la grazia che è in te, ti insegna a dire di no, ti da la forza per vincere, per cui sei senza scusa. La vittoria è nostra nel Nome di Gesù non è, solo, un bel canto ma è una verità scritturale. Tu hai un posizione di vincitore, di vincitrice. E allora proclama la vittoria. Fallo adesso! Amen!!